martedì 14 gennaio 2014

ANGOLO DEL FAIDATE

Un po' per ingannare il tempo in queste noiose giornate d'inverno e un po' perche' mi piace,ho deciso di costruirmi un guadino in legno per la pesca in torrente (spero) a mosca.
Anni fa' ne avevo fatto uno partendo da zero,...avevo fatto il manico in frassino su cui avevo incollato e spinato la testa del guadino che era composta da strisce di 2mm l'una in tre essense diverse.....
iroko(rossiccio),castagno(giallognolo)e sambach(biancastro)....le avevo piegate al vapore e successivamente incollate tra di loro usando una dima fatta coi chiodi piantati su una tavola di compensato........poi l'avevo impregnati con olio di semi (non avevo quello di lino cotto) e infine rifinito a cera..... era venuto davvero bello....ma un po' troppo laborioso
Questa volta invece mi sono facilitato la vita,in soffitta avevo una vecchia racchetta da tennis della Nava che risaliva agli inizi degli anni 80 ,....dopo aver verificato su internet che valeva attorno ai 15 € .....ho deciso di immolarla all'uopo ......
Ho prima ripulito la racchetta dal carbonio(o altro ? ) che parsialmente la ricopriva...l'ho poi tagliata a misura di guadino sagomandone il manico per una migliore impugnatura,....l'ho riportata a legno e con il dremel vi ho praticato alcune incisioni.......Ciglio (il mio soprannome) sul manico,e una pseudomosca che dovrebbe rappresentare una devaux 700 ma che per colpa dei fresini troppo grandi che avevo e' diventata una improbabile devaux 900 che per fortuna (mia) esiste davvero......voleva essere una specie di omaggio ad uno dei grandi della pam Italiana che annovera la 700 tra le sue mosche preferite.......ma questa e' un altra storia.
Dopo aver praticato le incisioni di cui sono poco soddisfatto (era meglio se compravo un fresino adatto).......ho colorato le stesse con colori acrilici a pennello,ho poi passato ancora la cartavetro per eliminare l'eccesso del colore e l'ho finita con tre mani di olio di lino cotto additivato con resina,intervallando le mani 24 ore l'una dall'altra.....
La rete la cuciro' usando un pezzo di rete gommata che si usa come antiscivolo sotto i tappeti ,la si trova nei brico per circa € 5,00 al mtq.......la cuciro' usando dacron bianco preventivamente messo a bagno nella vasellina liquida .........
Lattacco sul manico l'ho ricavato da parte dell'archetto di un vecchio e rotto mulinello della lineaeffe......della serie non si butta via niente......ho eliminato il cuscinetto e vi ho inserito un grosso moschettone da mare in acciaio brunito nel quale fissero' un elastico nero che fara' da sicurezza nel malaugurato caso dovesse finire in acqua........superiormente sulla sommita' della racchetta fissero' un magnete al neodimio dalla forza di gr 700 ed un altro lo fissero' all'occhiello del giubbino da pesca...
Il guadino stara' cosi' appeso e all'occorrenza bastera' tirarlo per il manico e sara' pronto all'uso...
La rete in gomma ha il vantaggio di non puzzare di pesce e di non far attaccare alle sue maglie l'amo...
Naturalmente non ho inventato nulla,si trovano in commercio piu' o meno alla cifra di 70 €......mentre il mio a me costera' circa € 5,00......mica male !








mercoledì 1 gennaio 2014

Dedicata ad un grande Uomo che ha saputo accompagnare ogni momento della mia vita.

http://www.youtube.com/watch?v=f0VOUt_u5E0A FRANCESCO GUCCINI

CHI AVRA' LA VOGLIA DI VEDERE QUESTO CONCERTO SINO IN FONDO SCOPRIRA' CHE ESSO RIPAGA AMPIAMENTE IL TEMPO DEDICATO PER FARLO



UNO DEI PIU' GRANDI CANTAUTORI ITALIANI CHE ABITA A POCHI KM DA CASA MIA.
QUANDO I MIEI NIPOTI ERANO PICCOLI LI ""COSTRINGEVO AD ASCOLTARE GUCCINI ED I NOMADI DEL GRANDE AUGUSTO.........MI RINGRAZIANO ANCORA ADESSO.



La vedi nel cielo quell' alta pressione, la senti una strana stagione?
Ma a notte la nebbia ti dice d' un fiato che il dio dell' inverno è arrivato.
Lo senti un aereo che porta lontano? Lo senti quel suono di un piano,
di un Mozart stonato che prova e riprova, ma il senso del vero non trova?

Lo senti il perchè di cortili bagnati, di auto a morire nei prati,
la pallida linea di vecchie ferite, di lettere ormai non spedite?
Lo vedi il rumore di favole spente? Lo sai che non siamo più niente?
Non siamo un aereo né un piano stonato, stagione, cortile od un prato...

Conosci l' odore di strade deserte che portano a vecchie scoperte,
e a nafta, telai, ciminiere corrose, a periferie misteriose,
e a rotaie implacabili per nessun dove, a letti, a brandine, ad alcove?
Lo sai che colore han le nuvole basse e i sedili di un' ex terza classe?

L' angoscia che dà una pianura infinita? Hai voglia di me e della vita,
di un giorno qualunque, di una sponda brulla? Lo sai che non siamo più nulla?
Non siamo una strada né malinconia, un treno o una periferia,
non siamo scoperta né sponda sfiorita, non siamo né un giorno né vita...

Non siamo la polvere di un angolo tetro, né un sasso tirato in un vetro,
lo schiocco del sole in un campo di grano, non siamo, non siamo, non siamo...
Si fa a strisce il cielo e quell' alta pressione è un film di seconda visione,
è l' urlo di sempre che dice pian piano:
"Non siamo, non siamo, non siamo..."